domenica 22 marzo 2015

Vino al vino.

Qual'è il segreto per fare un buon vino?
Si dice che il vino è frutto della terra e del lavoro dell'uomo. Beh, credo sia vero.
Un buon vino, un grande vino, dipende dai fattori climatici, ma anche dai viticoltori, quando hanno qualcosa di diverso.
Quelli incontrati questo pomeriggio a YOUG TO YOUNG, al Vinitaly di Verona, hanno questo qualcosa di diverso. Sono giovani, innamorati delle loro vigne e pazienti. 
Hanno avuto pazienza nell'aspettare il loro turno generazionale; hanno avuto pazienza nel lavoro di selezione delle varietà di uve da valorizzare, o da riscoprire, o da ambientare; hanno avuto pazienza nell'imparare dalle generazioni passate, per poi superarle.
Il vino è un prodotto squisitamente è costituzionalmente artigianale, quasi artistico, condizionato dal luogo e dai limiti della terra dove maturano le uve, caratterizzato dai metodi, tradizionali o innovativi che siano, dalle cure individuali con cui si scelgono i vitigni, si piantano e si potano le viti, si procede alle disinfestazioni, si monda il terreno intorno, a suo tempo si vendemmia, si pigia, si lascia fermentare più o meno a lungo, si filtra....
I quattro giovani produttori di vino incontrati oggi sono la testimonianza di tutto questo.
Gabriele, dell'azienda PODERE CONCORDI, con il suo Melograno, gran cru di Garfagnana nell'alta Toscana, energico e suadente;
Simone, dell'azienda LA BARBATELLA, con la sua Barbera d'Asti Superiore Nizza "La vigna dell'Angelo", in Piemonte, purpure, profumato e luminoso;
l'azienda SAN LORENZO, con il suo Montepulciano d'Abbruzzo, Escol, caldo, di grande struttura, aromatico;
Veronica, dell'azienda CA' PIGNETO, di Negrar, nella Valpolicella classica, con il suo Amarone speziato, di grande personalità.
Attraverso le loro storie, diverse ma simili abbiamo gustato un grande passato e abbiamo gettato uno sguardo sul futuro.
Buon lavoro ragazzi.

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